Da anni è in corso il finanziamento e la legittimazione del regime presso cui ha trovato rifugio e ospitalità Osama Bin Laden. Il Governo italiano operi perché non sia confermato nel suo alto incarico
"Il Direttore dell'Ufficio anticrimine delle Nazioni Unite Pino Arlacchi sta in queste ore fornendo per un verso la sua lettura dei fatti dell'11 settembre, e per altro verso una sorta di strategia mondiale antiterrorismo.
Nessuno, però, tranne i radicali, sembra interessato a chiedere ad Arlacchi non solo cosa pensi per il futuro, ma soprattutto cosa abbia fatto fino ad oggi su tutta questa vicenda.
Arlacchi -giova ricordarlo- da quando è stato inviato all'ONU dal centrosinistra e da Rifondazione comunista, ha infatti deciso, per le sue fallimentari campagne antidroga, di ricoprire di denaro dittature sanguinarie, a cominciare da quei talebani afghani presso cui ha trovato rifugio e assistenza Osama Bin Laden. Stessa politica di amicizia è stata e continua ad essere perseguita e praticata rispetto alla Cina, ai generali birmani, e ad altre dittature di questo genere. Applicazione selvaggia della pena di morte; segregazione delle donne; sistematica negazione dei diritti fondamentali, legami con il terrorismo fondamentalista: nulla ha fatto desistere Arlacchi dalla sua azione di vero e proprio riciclaggio di questi regimi sporchi.
Arlacchi, insomma, non è un "osservatore autorevole" a cui chiedere opinioni; è uno dei protagonisti della politica di sostegno a dittature feroci, che sono anche l'ambiente in cui sono probabilmente nate e cresciute alcune delle iniziative terroristiche più tremende di questi anni, inclusa, forse, quella di tre giorni fa. Di questo occorre chiedergli conto. E per questo chiediamo al Governo italiano di operare affinché non sia confermato nel suo alto incarico."