Secondo il Ministro Salvi il quesito referendario radicale sulla sanità porterebbe ad 'abbandonare il Servizio Sanitario Nazionale'. Anche su questo quesito Cesare Salvi fa propaganda demagogica totalmente avulsa dal testo del quesito referendari. Il referendum infatti, non abroga il servizio sanitario nazionale, non abroga l'obbligo dell'assistenza e all'assicurazione sanitaria ma lascia ai cittadini la libertà di scegliere se assicurarsi con il SSN o con altri enti privati. Questo prevede il quesito ed è su questo che i cittadini si dovranno esprimere. Potrebbe anche accadere che il SSN continuando a offrire servizi scadenti rischi di essere soppiantato dai servizi privati. Ma questa evenienza non riguarda i cittadini, il cui unico interesse è di avere servizi adeguati a salvaguardare la propria salute; preoccupa invece partiti e sindacati che hanno costruito il loro potere sullo sfruttamento dei servizi pubblici e che oggi hanno in Cesare Salvi il loro portavoce.