"Pino Arlacchi, da gran maestro, con la mediatica conferenza di Palermo contro il crimine organizzato sta cercando di nascondere la sua gestione fallimentare della politica proibizionista sulle droghe. Fallimentare, cioè produttrice di crimine e morte. Inoltre spera che, aumentando la repressione, potrà raddrizzare un po' di statistiche e prolungare il disastroso mandato che volge allo scadere.
Infatti, la Convenzione di Palermo con i suoi protocolli annessi, se ratificata da 40 stati, dovrebbe entrare in vigore entro il 2002. A settembre del 2001 scade il mandato di Arlacchi. Sarà quindi gioco facile chiedere di gestire con il suo staff (che andrebbe conosciuto meglio) la Convenzione che stanno partorendo. Se riuscisse a farsi riconfermare Arlacchi arriverebbe cosi' al settembre 2005. Mancheranno a quel punto appena tre anni dalla scadenza che Arlacchi si è dato nel 1998 per cancellare la droga dal mondo.
Entrando nel merito della convenzione, essa é semplicemente un mostro. Il mostro della "giustizia" italiana : la peste che uccide diritto, giustizia, libertà.
Esporteremo quindi i pentiti, gli omonimi, gli Enzo Tortora, la tortura del 41 bis, la lentezza della giustizia, l'incertezza del diritto, la negazione del diritto alla difesa : questa è la peste italiana che untore Arlacchi tenta di diffondere per il mondo."