La "lotta senza tregua" al narcotraffico promossa dal Signor Arlacchi a nome dell'ODCCP (ufficio per il controllo delle droghe e la prevenzione del crimine dell'ONU) e sponsorizzata dal governo americano, rischia di costringere milioni di colombiani a lasciare le loro abitazioni. L'allarme è stato lanciato dal PAM (Programma Alimentare Mondiale dell'ONU) che chiede "con urgenza" ai paesi donatori fondi per fronteggiare questa crisi annunciata.
"L'ONU in questi anni ha lasciato Arlacchi libero di vaneggiare che in pochi anni è possibile estirpare la droga dal mondo. Giova ricordare che Arlacchi è segretario generale dell'ODCCP in ragione del fatto che l'Italia è il maggior donatore finanziario dell'ODCCP e il governo italiano lo ha nominato a tale incarico.
E' del tutto evidente che Arlacchi non è responsabile delle sue azioni: ha investito in Afghanistan con il proposito di diminuire la produzione di oppio e in un anno la produzione è raddoppiata. Un caso da licenziamento in tronco per manifesta incapacità.
E invece si rimette l'elmetto e parte per la Colombia a combattere la "lotta senza tregua" alla Coca.
Siamo agli inizi della lotta e un'altra delle agenzie dell'ONU preannuncia che uno degli effetti certi è che a breve ci saranno milioni di sfollati. Se la Coca sarà estirpata lo vedremo, ma non è escluso che i narcotafficanti si stiano trasferendo in un altro paese, non gli mancano di certo i mezzi per farlo.
Se Arlacchi è un pericolo per la credibilità e le finanze dell'ONU è anche vero che l'ONU assiste impotente ad una evidente contraddizione anche se così facendo autoalimenta le sue agenzie.
Chiedere fondi per aiutare i rifugiati è cosa buona e giusta, ma sarebbe meglio governare il flagello delle droghe proibite: si rispiarmerebbero i soldi per la lotta e i soldi per i rifugiati, si garantirebbe una vita diversa a milioni di persone, si ridimensionerebbe drasticamente il potere economico delle narcomafie.
L'ONU è quindi ad un bivio. Se perseguirà in questa politica della doppia verità il suo futuro è segnato. Per rilanciare il suo ruolo è invece necessario non solo riformare l'ONU ma rivedere le sue strategie sulle droghe.
Per il momento rivolgiamo un appello ai governi europei perché non finanzino il progetto del PAM per aiutare gli sfollati di Arlacchi ed elaborino una strategia di governo delle droghe proibite".