Il sovraffollamento delle carceri è, notoriamente, legato in gran parte alla presenza di tossicodipendenti costretti a delinquere a causa di una politica proibizionista e criminogena. Scippi, rapine, furti negli appartamenti sono per i consumatori abituali di stupefacenti la strada obbligata per procurarsi la 'dose' quotidiana. Questa situazione è sotto gli occhi di tutti ed è stata denunciata ripetutamente non da antiproibizionisti fanatici ma dagli operatori della giustizia, dai magistrati e dai direttori degli istituti di pena.
Che dinanzi a tutto questo il Ministro della giustizia consideri l'ipotesi di attivare misure alternative al carcere per i tossicodipendenti ci sembra ragionevole e solo degli ultrà proibizionisti alla Pedrizzi possono gridare allo scandalo. Il ministro Fassino dovrebbe però spiegarci perchÁ tutti i governi di centro sinistra, dove a parole la maggioranza è composta da favorevoli alla legalizzazione delle droghe leggere, non abbiano fatto assolutamente niente durante la presente legislatura bloccati dalle Bindi o dai Mastella di turno. Per quel che ci riguarda continueremo a sostenere non solo la legalizzazione, ma anche la necessaria somministrazione controllata di eroina e di altre droghe 'pesanti'.