Speriamo che la denuncia annunciata da Maurizio Gasparri contro il presidente dell'agenzia comunale sulle tossicodipendenze di Roma, Ignazio Marcozzi Rozzi, serva almeno a riaprire il dibattito. Dibattito che RAI e Mediaset non solo impediscono ma che ormai hanno relegato alle scaramucce tra AN e DS. Ieri sera, per esempio, a "Parlamento in" c'erano tutti fuorché gli antiproibizionisti radicali. C'era Gasparri che inveiva, Gloria Buffo che si difendeva e Berlusconi che cantava e invitava i ragazzi di una comunità al "Maurizio Costanzo Show", ben vestiti e rasati: mancavano Pannella e le decine di dirigenti e militanti radicali impegnati in processi per disobbedienza civile al proibizionismo.
Molti cittadini, nonostante siano trattati da cretini, hanno però capito che i milioni di consumatori clandestini delle sostanze proibite e la criminalità dilagante sono il prodotto di queste leggi, del conformismo e della miopia politica o solo di una presunta furbizia elettorale.
Governo e opposizione in questa occasione convergono nel fare dei consumatori di sostanze proibite carne da macello elettorale.
Quel che resta è solo e tutta la violenza di una politica criminale e criminogena che non può più essere considerata frutto di un errore, ma scelta consapevole che denuncia una incapacità genetica al governo delle cose.
Di questo l'ex Sottosegretario agli Interni Gasparri è la rappresentazione più genuina e dozzinale.