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1999 12 07 * droghe * La responsabilità individuale invocata da Ciampi è oggi annientata da leggi che producono crimine.

La decisione di avvicinarsi o meno al consumo di prodotti stupefacenti deve rientrare totalmente nella sfera della responsabilità personale, ed ha fatto bene il Presidente Ciampi a richiamarne oggi la centralità, piuttosto che invocare, come fanno i crociati del proibizionismo di Governo e di opposizione, tolleranze zero, pugni di ferro, ricoveri coatti e guerre più o meno sante, poco importa se dichiarate per convinzione o per esigenze di coalizione.
Purtroppo però la responsabilità individuale non ha forza, non ne può avere, di fronte alla forza devastante che le leggi proibizioniste consegnano nelle mani della criminalità, moltiplicandone il potere di promozione delle sostanze illecite, di reclutamento di nuove energie criminali e di corruzione e distruzione delle istituzioni, dello Stato di diritto e della società. Il mercato delle droghe illegali è oggi un mercato fuori da ogni controllo che non sia il controllo mafioso e della criminalità organizzata; è dunque un mercato di morte e di morti, di persone ridotte ad irresponsabilità proprio dalle politiche di questo Stato italiano e da un sistema di disinformazione scandalistica che rende letteralmente improponibile ogni tentativo di comunicazione vera, di informazione, di sensibilizzazione, di prevenzione rispetto all'uso e all'abuso di sostanze stupefacenti illecite.