"Ci risiamo, l'On. Casini presenta oggi i suoi dati sulla criminalità.
Sono dati che, seppur presentati con grossolanità, testimoniano come
negli ultimi dieci anni le politiche proibizioniste italiane in materia di
immigrazione e di stupefacenti non abbiano fatto altro che aumentare, in maniera
inquietante, quei fenomeni che intendevano arginare.
Oggi Casini, con l'immancabile Giovanardi, arriva addirittura alla follia, di dichiarare una vera e propria "guerra", con tanto di licenza di sparare a vista, agli scafisti perchÕ mettono in "pericolo la sicurezza nazionale".
Se ci sono certezze sull'immigrazione e il narcotraffico sono tutte legate al fallimento delle imbecillità protezioniste e proibizioniste italiote. I problemi concreti si affrontano anche valutando il rapporto costi efficacia, continuare a negare il diritto alla ricerca della felicità di poche migliaia di persone si è dimostrata una scelta sciagurata e fallimentare che va combattuta non con le conferenze stampa del collega Casini, ma con radicali riforme antiproibizioniste delle leggi italiane imparando anche da altre esperienze europee fondate sulla tolleranza e l'accoglienza vera, e non pietistica, degli immigrati. In Germania, per esempio, vivono cinque milioni di turchi, oltre 500mila profughi bosniaci, e diverse centinaia di migliaia di kosovari che mai sono stati rinchiusi negli stadi per motivi di sicurezza e che nessun politico ritiene essere un pericolo nazionale.
Solo una società aperta, con un mercato davvero libero, può garantire a tutti il "quieto" vivere, armarsi contro l'invasore servirebbe solo a colpire le "vittime" del traffico delle persone, e non i trafficanti".
Oggi Casini, con l'immancabile Giovanardi, arriva addirittura alla follia, di dichiarare una vera e propria "guerra", con tanto di licenza di sparare a vista, agli scafisti perchÕ mettono in "pericolo la sicurezza nazionale".
Se ci sono certezze sull'immigrazione e il narcotraffico sono tutte legate al fallimento delle imbecillità protezioniste e proibizioniste italiote. I problemi concreti si affrontano anche valutando il rapporto costi efficacia, continuare a negare il diritto alla ricerca della felicità di poche migliaia di persone si è dimostrata una scelta sciagurata e fallimentare che va combattuta non con le conferenze stampa del collega Casini, ma con radicali riforme antiproibizioniste delle leggi italiane imparando anche da altre esperienze europee fondate sulla tolleranza e l'accoglienza vera, e non pietistica, degli immigrati. In Germania, per esempio, vivono cinque milioni di turchi, oltre 500mila profughi bosniaci, e diverse centinaia di migliaia di kosovari che mai sono stati rinchiusi negli stadi per motivi di sicurezza e che nessun politico ritiene essere un pericolo nazionale.
Solo una società aperta, con un mercato davvero libero, può garantire a tutti il "quieto" vivere, armarsi contro l'invasore servirebbe solo a colpire le "vittime" del traffico delle persone, e non i trafficanti".