Paolo Pietrosanti e Maurizio Turco, della lista antiproibizionista, al termine della riunione per le affissioni per le elezioni romane col Commissario straordinario hanno dichiarato: »Il Commissario, consapevole delle sue responsabilità, ha cercato l'unanimità dei presenti (mentre mancavano rappresentanti di Dc, Psdi, Verdi e Dp) per far passare la disponibilità delle ventitrè liste in lizza a dimezzare gli spazi predisposti per le affissioni elettorali. Una soluzione più irresponsabile non poteva essere proposta: se il Commissario così deciderà egli si macchierà del reato di istigazione a disobbedire alle leggi, e chi da quindici giorni sta incartando la città, continuerà a commettere reati che nessuno perseguirà a termini di legge. Non sappiamo cosa deciderà di fare il Commissario; per parte nostra abbiamo chiesto un coordinamento e un potenziamento degli organici dei Vigili urbani e dei defissatori, cosa che non sarà fatta per pur implicita ammissione delle stesse autorità comunali. Nelle prossime ore, anche insieme ad altre liste, prenderemo iniziative giudiziarie nei confronti di chi deve mantenere l'ordine pubblico e garantire non solo i diritti di tutte le liste concorrenti alle elezioni, ma soprattutto quello supremo dei cittadini ad una corretta informazione. Resta un dubbio: se il Commissario poteva decidere il dimezzamento degli spazi elettorali anche senza il consenso delle liste, perchè ha convocato questa riunione? Perchè anche se mancavano quattro liste, tra cui la Dc, chiedeva l'unanimità dei presenti? Ai posteri,o al magistrato, l'ardua sentenza.