Privacy Policy Cookie Policy Termini e Condizioni

2010 06 03 * L'Espresso * Società, milioni e una girandola di affari * Emiliano Fittipaldi

In un dialogo intercettato dagli inquirenti, Mokbel e i suoi parlano di un incontro con rappresentanti di Finmeccanica e di business futuri. Ecco il testo della conversazione

Guarguaglini è stato categorico: «Noi Mokbel non lo conosciamo: sono entrati nella Lincoln, poi sono stati buttati fuori». Né lui, dunque, né il suo vice Giorgio Zappa li hanno mai visti. Sarà. Ma chi con Mokbel ha una certa intimità sono di sicuro «Lorenzo Cola e Marco Iannilli, indicati dai sodali» scrivono i carabinieri del Ros, «come importanti consulenti del gruppo industriale». Attraverso i loro buoni uffici, Mokbel infatti sogna di fare business a sei zeri con Finmeccanica. Guarguaglini ha continuato a smentire, ma non ha negato il suo legame con il misterioso Cola. Persino Mokbel sa che i due sono ottimi amici: «Lorenzo, che è uno psicopatico, pare uno psicopatico... ma per farvi capi': diciamo che è il primo consigliere di Guarguaglini» ripete come un mantra nelle intercettazioni.

Mentre il 6 febbraio 2008 a tal Sergio Licheri Mokbel dice, parlando di Cola, che «ieri sera sono stato a cena con uno dei capoccioni di Finmeccanica... vive a Washington, è quello che ha firmato l'accordo di sei miliardi... per gli Stati Uniti». In quell'occasione il consulente della terza impresa militare del mondo avrebbe offerto al presunto riciclatore «di aprire una loro agenzia per tutto il centro Asia per la vendita di prodotti militari, elicotteri e via dicendo». Secondo gli inquirenti, in effetti, Mokbel e compagni attraverso Finmeccanica non solo volevano riciclare denaro sporco, ma costituire una joint venture per lanciarsi su altri business. Punto di partenza, la Digint: sarebbero Cola e Iannilli a proporre a Mokbel e soci l'investimento da 8,2 milioni di euro per comprare quote della società. Gli inquirenti sono sulle tracce di un bonifico fatto verso una banca di Hong Kong ad agosto del 2007, soldi poi tornati in gran parte un anno dopo a San Marino.

Ma la Digint è solo il punto di partenza, una «scatola vuota» da riempire di contratti, in modo da lavorare direttamente con il colosso militare. Il 12 febbraio 2008 il gruppo Mokbel è riunito in un ufficio ai Parioli. I sodali si sono appena incontrati con Cola e «asseriti rappresentanti», scrivono ancora i Ros, «di Finmeccanica». «Sono cinque mesi che abbiamo tirato fuori i soldi» si lamenta Mokbel ignaro di essere intercettato «ma non abbiamo visto uno straccio di contratto». Iannilli tenta di spiegare che si tratta di un investimento a lungo termine, e i due cominciano a leggere un documento, dal quale si delinea il vero progetto: lanciarsi nel settore militare e della meteorologia. Mokbel: «Lo voglio leggere ad alta voce! La GE sistemi ha assunto la denominazione di Italia Sistemi e Soluzioni, dopo aver rilevato... la partecipazione del 49 per cento, c'abbiamo il 100 per 100. L'esercizio si è chiuso con un fatturato di poco superiore ai quattro milioni e mezzo di euro». Mokbel e Iannilli parlano di società esistenti, degli affari di GE Elettronica, con redditività milionarie, e di investimenti fatti nell'hardware. Il senatore Di Girolamo sembra soddisfatto: «Solo attraverso una holding del genere potevi entra' in Finmeccanica, anzi addirittura Finmeccanica ha chiesto, fronte di quello, una partecipazione attraverso un fondo lussemburghese». Il 3 marzo 2008 Mokbel e Iannilli parlano dei soldi che si possono guadagnare grazie a Cola: Mokbel: «Io non capisco perché Lollo (Lorenzo Cola, ndr) vuole fa' questo passo...Cioè, lui ha preso la Digint, per arriva' dove». Iannilli: «Per pemettere a Finmeccanica...». Mokbel: «Pe' soldi?». Iannilli: «Anche per un discorso di soddisfazione personale, costruisci una cosa dal niente, la pompi, te la rivendi...». Mokbel «Allora lo fa pe' soldi». Iannilli: «Ma certo, poi alla fine pe' soldi...». Mokbel: «...fra 3,4 anni, secondo voi dove pensate d'arrivà?». Iannilli: «Parli della Digint o in generale? Io penso che la Digint possa arriva' a vale' 550 milioni». Mokbel: «Se gliela vende a Finmeccanica... Certo si deve impegna' Lollo... ci dobbiamo impegna' a sta con le scadenze». Iannilli: «Poi 150 milioni di euro, ti gira i contratti per 150 milioni. A me non me ne frega un cazzo...». I pm hanno chiesto rogatorie all'estero per ricostruire le operazioni. Resta la domanda che si fanno in molti: possibile che Cola non avesse mai parlato a Guarguaglini della Digint e dei suoi nuovi amici?