TURCO. -
Al Ministro della pubblica istruzione.
- Per sapere - premesso che:
sul sito del Ministero della pubblica istruzione è reperibile l'intervento che il Ministro ha tenuto il 5 marzo 2007 «ai responsabili della CEI-Servizio Nazionale per l'Insegnamento della Religione Cattolica - La formazione in servizio per una professionalità competente» (http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/interventi/2007/050307.pdf);
a pagina 11 di detto intervento è possibile leggere «Fermo restando che gli insegnanti di religione sono destinatari, come qualsiasi altro insegnante, di tutte le iniziative promosse dall'Amministrazione e dei soggetti qualificati, per essi è prevista una formazione aggiuntiva sulle tematiche attinenti la religione cattolica. Tale attività, come sapete, è disciplinata dal decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751, che al punto 4.3 recita testualmente: "per l'aggiornamento professionale degli insegnanti di religione in servizio, la conferenza episcopale italiana e il Ministero della pubblica istruzione attuano le necessarie forme di collaborazione nell'ambito delle rispettive competenze e disponibilità, fatta salva la competenza delle Regioni e degli enti locali a realizzare per gli insegnanti da essi dipendenti analoghe forme di collaborazione rispettivamente con le conferenze episcopali regionali o con gli ordinari diocesani". I fondi (nel 2006 sono stati assegnati 400.000,00 euro - dato riservato) vengono utilizzati per l'organizzazione di corsi di formazione sia nazionali (CEI) sia locali (ordinario diocesano)»;
per quanto riguarda «Gli impegni per il futuro», al punto 7 dell'intervento, è possibile leggere: «Oltre alla formazione i punti di forza per la costruzione di una nuova professionalità docente su cui il Ministero intende investire sono i seguenti:
7.1 - Assicurare i fondi, almeno nella stessa misura dello scorso anno (ma vedremo di incrementarli) per la formazione specifica degli insegnanti di religione realizzata sia dalla CEI a livello nazionale sia dalle Diocesi a livello locale. Il mio auspicio è che ne sia fatto buon uso;
7.2 - Potenziare lo stato giuridico degli insegnanti di religione. Ad un insegnamento cui si riconosce una forte valenza culturale, educativa ed esistenziale deve corrispondere un docente organicamente inserito nei ruoli della scuola e non più, come già ho avuto occasione di dire, soggetto ai caroselli degli incarichi annuali. Sono stato informato che nel tavolo paritetico state discutendo come assicurare la mobilità (trasferimento) degli insegnanti di ruolo da una Diocesi all'altra e come superare il rilascio di una «nuova idoneità» da parte dell'Ordinario diocesano accogliente. Faremo il possibile per estendere agli insegnanti di religione tutti i diritti-doveri degli altri insegnanti sempre in un'azione condivisa con la CEI;
7.3 - Come preannunciato dalla direttiva sull'azione amministrativa del 25 luglio scorso, stiamo predisponendo l'immissione in ruolo del 3
o contingente degli Idr vincitori di concorso (3.060) in modo da pervenire ad una stabilità del ruolo;
7.4 - Stiamo studiando l'opportunità di un secondo concorso nelle regioni in cui non si raggiunge la prevista quota del 70 per cento degli insegnanti di ruolo;
7.5 - Un ulteriore impegno comune è da profondere per la revisione dell'Intesa riguardo i titoli di accesso all'insegnamento a seguito della riforma dei corsi universitari;
7.6 - La questione della valutazione. È noto che l'articolo 309 del testo unificato richiede che la valutazione per gli alunni che si sono avvalsi dell'insegnamento della religione cattolica sia fatta in una "speciale nota" da consegnare alla famiglia distinta dalla scheda. Il Ministero con circolare ministeriale n. 84 del 2005 aveva consentito l'inserimento della disciplina nella scheda di valutazione. Il TAR, come a tutti è noto, su questa questione ha dato la sospensiva. Con la circolare del 12 giugno sono stato costretto a riportare chiarezza nelle scuole chiedendo l'applicazione dell'articolo 309 citato. Su questa questione non è facile trovare le condizioni giuridiche e, soprattutto la condivisione politica, tuttavia vi posso assicurare che vi è grande attenzione da parte mia e dei miei collaboratori. So anche che nell'ultimo incontro del Tavolo paritetico avete affrontato la questione di come l'insegnamento della religione, seguito da un alunno con profitto, possa essere un elemento da tenere in considerazione per l'attribuzione del credito scolastico agli studenti delle superiori. Se non è possibile inserire questa norma nel Regolamento vedremo di inserirla nella prossima ordinanza sugli scrutini ed esami. Sono queste le riflessioni che come ministro mi sento di fare sull'insegnamento della religione cattolica nella scuola e sull'importanza della formazione in servizio dei docenti di religione, sono disponibile a raccogliere anche nel futuro le vostre proposte e i vostri suggerimenti tramite gli organismi della CEI e mi auguro si possa costruire un rapporto di collaborazione costruttiva per donare maggiore qualità al nostro sistema educativo di istruzione e formazione dei giovani» -:
quali siano le ragioni per le quali il dato di 400.000 euro è riservato e a chi;
quale sia il dettaglio delle iniziative svolte nel 2006 (luogo, partecipanti, percettori del fondo);
se sia a conoscenza di iniziative analoghe da parte di regioni ed enti locali;
se e di quanto sia riuscito ad incrementare i fondi, ovvero quanto sia stato assegnato nel 2007 e quale sia il dettaglio delle iniziative svolte (luogo, partecipanti, percettori del fondo). (4-04835)